Una statua di Pantani alta sei metri a Montecampione, dove vinse il Giro 1998

Il rendering della statua di Pantani che sarà inaugurata sabato 26 giugno a Plan di Montecampione

A Plan di Montecampione, là dove ha scritto una pagina di storia del Giro d’Italia. Era il 4 giugno 1998, 19a e quart’ultima tappa, Cavalese-Monte Campione, 243 chilometri. È il giorno del duello tra il Pirata in maglia rosa e il russo Pavel Tonkov, secondo in classifica. È il pomeriggio degli attacchi infiniti del Pirata di Cesenatico, fino al momento in cui getta via, dopo la bandana, anche il brillantino che aveva al naso. Un voto e un pensiero per nonno Sotero, che l’aveva messo in bici. Quel giorno, Pantani stacca Tonkov di 57” e blinda così il suo trionfo rosa.

Il significato

in quella magica estate del 1998 il Pirata unì la maglia gialla a quella rosa per una doppietta rimasta (da allora) ineguagliata, ed ecco quindi che la manifestazione in programma sabato a Montecampione avrà davvero un ulteriore significato. Proprio in cima alla montagna bresciana, verrà inaugurata sabato una statua di Pantani alta 6 metri: ci sarà mamma Tonina.

Com’è fatto

Il monumento è stato realizzato dall’artista Mattia Trotta, vicentino d’adozione, che dal 2013 opera in Valle Camonica nel borgo di Bienno, provincia di Brescia. La base è in lamiere di acciaio corten, internamente rinforzate da travi in acciaio a loro volta adeguatamente ancorate a un plinto in cemento interrato. La bici è in acciaio corten piegato e saldato, lavorato anche a caldo e con sezione piena delle ruote in prossimità degli ancoraggi sulle travi e di alcune parti del telaio per una maggiore resistenza statica. Anche la figura di Pantani, riprodotta a braccia aperte come nel momento della vittoria della tappa del Giro 1998, è in acciaio corten.